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Nelle zone d'origine pur ritrovando reperti archeologici risalenti all'età del bronzo non esistono trulli particolarmente antichi (i più datati esistenti oggi risalgono al sedicesimo secolo). Di forma circolare il trullo era costruito con pietre raccolte nel territorio e
modellate conicamente. La tecnica utilizzata di sovrapposizione di pietre per la costruzione dei muri a secco e la previsione di un'intercapedine riempita di terriccio era finalizzata ad ottenere degli ambienti abitativi freschi d'estate e caldi d'inverno.
Per la costruzione della cupola venivano utilizzate un doppio strato di pietre, internamente
la roccia e esternamente lastre disposte a gradini rientranti verso l'alto, all'apice del trullo era collocata una pietra detta chiave di volta (adempie a funzioni strutturali ed è posta al vertice dell'arco o della volta chiudendo la forma conica, scaricando così il peso retto dall'arco sui pilastri laterali).
La decorazione delle lastre era finalizzata a richiami scaramantici ed esoterici.
La ricchezza di pietre di origine calcarea nella zona delle Murge (Puglia), ha favorito questo tipo di costruzione soprattutto nelle province di Bari (Alberobello, Locorotondo, Monopoli, Polignano a mare), Brindisi (Cisternino, Ostuni, Fasano, Ceglie Messapica), Taranto (Martina
Franca). La diversità della tipologia costruttiva dei trulli è data sia dal tipo di pietra rinvenuta sia dall'utilizzo cui erano destinati che dalle località.
Da dimora contadina a ricovero degli attrezzi oggi i trulli sono stati dichiarati patrimonio
dell'umanità dall' UNESCO.

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