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Mefite Valle Ansanto
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Lungo il percorso del fiume Ofanto nel cuore dell’Irpinia, fra i comuni di Villamaina, Rocca San Felice e Torella dei Lombardi, si giunge nella Valle D’Ansanto.
Un fosso mortale avvolto da esalazioni sulfuree nel cui centro un laghetto grigio ribolle e gorgoglia senza sosta circondato da due
lati da boschi con dense fronde, questa è la Valle d’Ansanto luogo di culto della dea Mefite.
Virgilio nel VII capitolo dell’Eneide descrive così il luogo “Est locus Italiae medio sub montibus altis, nobilis et fama multis memoratus in oris, Ampsancti valles: densis hunc frondibus atrum urguet utrimque latus nemoris medioque fragosus dat sonitus saxis et
torto vertice torrens. (C'è il luogo nell'Italia del centro, sotto alti monti, nobile e per fama ricordato, in molte contrade, la Valle d'Ansanto: intorno la stringe l'oscuro confine di un bosco con
dense fronde da entrambi i lati e nel mezzo un fragoroso torrente emette un suono fra i sassi con un gorgo vorticoso. Qui si mostra un'orrenda spelonca e gli spiragli del crudele Dite, un'ingente voragine apre pestifere fauci al fiume Acheronte che prorompe. 
  Laghetto sulfureo o mefite

Il laghetto Mefite è generato dai gas che provengono
dal sottosuolo i quali a contatto con l'acqua della
superficie la fanno ribollire, originando delle esalazioni gassose rumorose e tossiche, in quanto ricche di
anidride carbonica ed acido solforico. Si creano anche
dei gorghi e vortici che inghiottono tutto ciò che viene lanciato.

     
Intorno al V VI secolo A.C. l’espansione Etrusca spinse le tribu’ degli Osci, accresciutasi nel frattempo, a muoversi lungo l’appennino in direzione sud. La scelta del luogo di stanziamento non era casuale, ma era stabilita dagli animali guida d’ogni popolazione che emigrava, il cinghiale stabilì le terre per i Sanniti
il lupo per gli Hirpini. Una parte degli Hirpini si stabilì nella zona intorno al lago d’Ansanto, contesto ambientale alquanto difficoltoso e misterioso e siccome veneravano la Dea Giunone Mefitide i fenomeni naturali delle esalazioni di zolfo erano interpretati come prova evidente del potere della Dea Mefite da qui il nome.
Nel tempio a lei dedicato si sacrificavano animali e si depositavano oggetti preziosi in cambio della sua protezione.
Intorno al 1870 a seguito di scavi archeologici sono stati riportati
alla luce oggetti preziosi, vasellame, armi e statuette.
Il museo Irpino di Avellino custodisce 16 statuette lignee (Xoanon) ritrovate nella zona del tempio e perfettamente conservate grazie all’azione mineralizzante svolto dai gas solforati sprigionati dal lago Mefite. La Statua piu’ grande (cm. 142) si ritiene che raffiguri la dea Mefite caratterizzata da un’accurata ricerca espressiva nei tratti del volto, mentre il corpo è appena accennato.

  Panorama dell valle Ansanto
     
Il culto della dea Mefite era diffuso in tutta l'Italia osco-sabellica: notizie di scrittori antichi e rinvenimenti archeologici ne documentano l'esistenza in Irpinia a Mirabella Eclano nella Valle d'Ansanto, in Lucania a Rossano di Vaglio e Grumentum, nella Valle di Canneto a Settefrati, al crocevia fra Molise, Lazio e Abruzzo.
Nel linguaggio osco : mefiai corrisponde al latino “ medium”, per questo Mefite è la Dea che sta nel mezzo, che agisce tra cielo e terra, fra sottosuolo e superficie.
Mefite è una dea bi-polare, sta tra la vita e la morte, il suo culto
trova collocazione in zone boscose, ricche di acque fluviali o lacustri, talvolta sulfuree e comunque a luoghi contrassegnati da fenomeni vulcanici.
Mefite dea primigenia che sovrintende le fasi più importanti della vita.
Vita agreste, regolando i fenomeni atmosferici fondamentali per la coltivazione dei campi, la dea a cui si rivolgono i contadini chiedendo auspici per un buon raccolto.
Fertilità, appartengono alla Dea Mefite i riti della fertilità e quelli della capra animale caro a Giunone.
Dea che unisce in sé caratteristiche femminili per la riproduzione e maschili per la produzione.

 
Xoanon lignea raffigurante dea Mefite Eracle bibax in bronzo Xoanon lignea raffigurante dea Mefite

Produzione italica legno a incisione II metà VI secolo A.C.
Statua bronzo Eracle bibax I secolo A.C.
Stipe votive del santuario della dea Mefite - Valle d'Ansanto, Rocca S. Felice (AV)